Focus
La manutenzione delle facciate
Sicuramente fra gli interventi di riqualificazione di un edificio, la manutenzione delle facciate ricopre un ruolo chiave per la buona riuscita del progetto. I prospetti esterni sono l’elemento più caratterizzante dell’edificio; Infatti chiunque passando di fronte allo stabile con un semplice sguardo potrà rendersi conto della bellezza e della qualità delle opere eseguite.
Il compito principale delle facciate (che spesso purtroppo passa in secondo piano) è quello di fornire protezione all’edificio, isolando termicamente e acusticamente gli ambienti interni, proteggendoli inoltre dalle intemperie.
Semplice tinteggiatura: E’ un intervento superficiale volto a rinvigorire o a cambiare il colore dello stabile. Se di piccola entità può non richiedere l’utilizzo del ponteggio e viene eseguito generalmente da aziende di tinteggiatura (imbianchini). Non prevede interventi strutturali ma il semplice lavaggio, l’applicazione di un primer consolidante e l’esecuzione di un nuovo ciclo di tinteggiatura di solito con pitture al quarzo o ai silossani.
Rasatura armata:E’ un intervento che interessa oltre alla finitura anche lo strato di intonaco delle facciate al fine di consolidarlo e risanarlo. L’elemento saliente delle rasature armate è l’interposizione di una rete in fibra di vetro fra due strati di rasante (generalmente cementizio) e l’esecuzione di un nuovo ciclo di finitura a spessore acrilica o acrilsilossanica (intonachino). L’utilizzo della rete di armatura consente di ridurre fortemente i rischi di fessurazione degli intonaci (precedentemente ripristinati con apposite malte) in quanto permette alla rasatura di assecondare più efficacemente i movimenti dell’edificio e compensare gli shock termici di quanto farebbe il solo intonaco; inoltre le finiture a spessore per loro stessa natura sono molto più resistenti e durevoli delle normali pitture da esterno applicate a rullo/pennello. Le rasature armate si applicano su facciate ormai vetuste, che presentano irrimediabilmente i segni del tempo e consentono di ridare stabilità e bellezza ai prospetti per numerosi anni.
Cappotto termico:E’ l’intervento di manutenzione più completo, oltre a ridare bellezza all’edificio consente di migliorare enormemente sia la performance meccanica delle facciate che il grado di isolamento termico e quindi il comfort abitativo dell’edificio. In poche parole il cappotto prevede un ciclo di rasatura armata (vedi sopra) eseguita su pannelli isolanti applicati sulle facciate, mediante incollaggio e tassellatura. Lo strato coibente oltre ovviamente a migliorare la performance energetica, consente alla rasatura armata di lavorare su una superficie scollegata dall’edificio e termicamente stabile, allungando significativamente la durata delle facciate. E’ stimato che un intervento di cappotto con EPS se correttamente eseguito ha un ciclo di vita superiore ai 50 anni.
Quando si affronta la ristrutturazione di un edificio, scegliere fra le tre tipologie di intervento sopra descritte non è mai banale e sicuramente è necessario farsi consigliare da un tecnico competente che sappia assecondare le esigenze estetiche della committenza, le esigenze tecniche dell’edificio il tutto nel pieno rispetto della normativa in vigore.
Quando si affronta la ristrutturazione di un edificio, scegliere fra le tre tipologie di intervento sopra descritte non è mai banale e sicuramente è necessario farsi consigliare da un tecnico competente che sappia assecondare le esigenze estetiche della committenza, le esigenze tecniche dell’edificio il tutto nel pieno rispetto della normativa in vigore. In particolare dal 2015 la legge prevede, che se l’intervento di manutenzione interessa più del 25% di superficie disperdente dell’edificio(in assenza di una performance dell’involucro già a norma di legge), l’obbligo di migliorare l’efficienza termica delle facciate e pertanto la scelta di optare per un cappotto diventa quasi scontate. Tale decisione non deve essere però vista come un limite da aggirare o scavalcare in modo da furbescamente risparmiare qualche soldo che tanto il risultato finale dell’edificio non cambierà, ma deve essere presa come uno stimolo da parte di committenza, progettazione e impresa per affrontare l’intervento con lo spirito di rinnovare ed efficientare un edificio vecchio innalzando i suoi standard di benessere abitativo il più possibile simili a quelli dei più moderni edifici. In questo modo oltre a lavorare nel modo più deontologicamente corretto si consentirà alla committenza di ritrovarsi un edificio valorizzato (passaggio a classe energetica superiore), accedere alle detrazioni fiscali e avere un notevole risparmio energetico a beneficio sia di portafoglio ma soprattutto di ambiente.